Pigiami in aereo |
Scritto da Laura "jackiebrown" | |
Thursday 08 January 2009 | |
Ma il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare.
(Alexandre Dumas padre)
Pigiami in aereo può sembrare, a prima vista, un articolo insolito o fuori contesto.
Il motivo che, invece, ci ha portato ad inserirlo all’interno dell’Enciclopedia della paura di volare è dato dalla stretta correlazione tra la rilassatezza (e la sua assenza, nel caso specifico, della paura) e il sonno. Spesso, nei racconti di chi teme l’aereo, un tema costante è la sequenza di notti insonni che precedono il volo. In particolar modo, se la paura ha la forma dell’ansia anticipatoria, ovvero di un’ansia data più dall’attendere che dal vivere direttamente l’evento che fa paura, dal momento preciso in cui si prenota il viaggio accade che, nelle notti precedenti il volo, non appena si mette la testa sul cuscino, il corpo si fa teso, i muscoli rigidi, la mente inizia a viaggiare incontrollata e… gli occhi rimangono aperti. In questi casi parliamo di “insonnia transitoria”, un’insonnia che non è cronica ma legata a fonti temporanee di stress e preoccupazione, come può esserlo un viaggio imminente, che concentra tutte le nostre energie mentali impedendo la rilassatezza che serve per prendere sonno. Lo stress, in questo caso, comporta un’alterazione dell’umore ed una aumentata dose di eccitazione. E si sa che, sia che si rientri nel gruppo di coloro che farebbero volentieri a meno di volare, sia che si faccia parte dell’insieme di persone che viaggiano con tranquillità in aereo, le fasi preparatorie di un volo contengono di per se sempre una dose, più o meno elevata, di eccitazione e frenesia. Ma, più si teme l’aereo, più la frenesia si trasforma in stress e agitazione, più si ha paura dell’aereo e più riuscire a rilassarsi al punto tale da poter dormire è molto utile - soprattutto se ad attenderci è un lungo volo - ma, ahinoi, affatto facile. Per lo stesso motivo, per chi teme l’aereo è assai arduo, se non impossibile, riuscire ad addormentarsi durante la crociera proprio perché la mancanza di fiducia, nei confronti del mezzo o di se stessi, porta ad innalzare a dismisura il livello di “allerta” e attenzione laddove il sonno è caratterizzato al contrario da un abbassamento dello stato di coscienza e dalla riduzione della funzionalità biologica. Come quando una persona deve affrontare una prova: entra in genere in uno stato ansioso più o meno lieve. Sia il suo corpo che la sua mente sono orientati e tesi verso il raggiungimento dell’evento che viene vissuto come prova, per cui ci si predispone a risolverla e affrontarla nel miglior modo possibile. In questo caso l’ansia assume la forma di adattamento dell’individuo a situazioni ambientali che gli richiedono risposte e reazioni soddisfacenti. L’aumento dell’attenzione, della concentrazione, della tensione muscolare e di altre funzioni psichiche e fisiche (come per esempio l’aumento della pressione sanguigna o del battito cardiaco) è messa in atto come forma di caricamento e di riserva di energie volte al raggiungimento dell’obiettivo. Ma tutto ciò, come possiamo immaginare, rende assai difficile raggiungere quello stato di quietamento e ipoattenzione che serve per accogliere Morfeo. Riuscire a dormire in aereo, durante il volo, vuol dire invece aver raggiunto un rapporto equilibrato tra il proprio corpo e la propria mente e l’ambiente che in quel momento ci sta ospitando ed accogliendo, ossia l’aereo e, soprattutto, vuol dire riuscire a considerare il volo non come “prova” straordinaria ma come ordinaria modalità di spostamento. Non solo, riuscire a prender sonno in aereo è anche un modo utile per riconquistare tutte le energie che spesso la tensione pre-volo ci ha sottratto. Per tutti questi motivi abbiamo pensato che, all’interno dell’Enciclopedia della paura di volare, potesse trovare un’utile collocazione un articolo che contenesse una serie di cose che si possiamo fare, od evitare, sia prima che durante il viaggio. Vediamole in ordine cronologico. Prenotazione del volo: Ci sono dei posti, all’interno dell’aereo, che sono più confortevoli di altri. Sedere nel posto accanto al finestrino consente di avere una parete su cui appoggiarsi, confort che non offre né il posto centrale (nel caso della fila a tre), né il posto lato corridoio. Soprattutto, se sediamo nel posto più interno, non abbiamo bisogno di scomodarci se i nostri vicini devono alzarsi e avremo un maggiore controllo sulla luce che arriva dal finestrino, potendo alzare o abbassare la tendina secondo il nostro gradimento. Anche la fila è importante. I sedili delle ultime file, o quelli collocati in prossimità delle uscite di sicurezza, spesso non sono reclinabili. Inoltre, questi ultimi pur consentendo un’estensione maggiore delle gambe, perché più spaziosi sul davanti, presentano il limite di non avere i braccioli mobili, per cui seppure dovessimo avere la fortuna di sedere in una fila libera e avessimo quindi la possibilità di sdraiarci orizzontalmente occupando tutti i posti a noi vicini, questo non è possibile se i braccioli non sono sollevabili. A seconda del posto che avremo, saremo inoltre più o meno fortunati con la rumorosità. Solitamente le file più avanti sono quelle più silenziose, ancor di più se l’aereo ha i motori posteriori, come per esempio il più comune MD-80. In linea generale, dunque, meglio evitare i posti collocati in corrispondenza dei motori. E’ pur vero però che, se si soffre il mal d'aria, è meglio prediligere i posti sopra le ali, sotto le quali in molti modelli d’aeromobile si trovano allocati i motori, perché essendo le ali il centro di gravità dell’aereo, in corrispondenza di esse si avverte meno il rollio e i sobbalzi che si possono generare quando si attraversano le zone perturbate. Un sito molto utile che possiamo consultare al fine di individuare i posti più confortevoli per una buona parte delle compagnie e ciascun aeromobile di cui esse sono dotate, è il sito www.seatguru.com. Al momento di prenotare, se l’economicità non è per noi un problema, è importante sapere che, come è facile immaginare, la prima classe e la classe business offrono sedili più comodi. Vediamo uno schema delle tipologie di sedili:
Recliner Seats: sono quelli che offrono un discreto grado di reclinabilità;
Lie-Flat Seats: Dovrebbero offrire una reclinabilità a 180° in realtà mantengono un certo angolo di inclinazione per cui spesso risultano comode per rilassarsi e lavorare ma non abbastanza per dormire.
Flat Bed Seats: Questi sedili raggiungono la massima reclinabilità e diventano perfettamente orizzontali.
Il pre-volo:
Ci sono alcuni comportamenti che possiamo adottare nelle ore che precedono l’imbarco. In primo luogo, quando ci si prepara a casa, è meglio pensare ad un vestiario che sia il più confortevole possibile. Prediligere abiti morbidi, che non ci infastidiscano con cuciture, cerniere e bottoni e, per le donne, preferire i pantaloni alle gonne, in modo da potersi anche rannicchiare sul sedile o assumere posizioni comode a cui magari dovremmo rinunciare per i vincoli posti dagli abiti che indossiamo. Un altro accorgimento utile è quello di dosare il peso degli indumenti: il troppo caldo o l’eccessivo freddo, come ben si sa, non conciliano affatto il sonno.
Una volta saliti in aereo, possiamo dotarci di una serie di accessori che ci aiutano a “metterci più comodi”. In primo luogo, occorre bloccare quegli stimoli esterni che possono interferire con il sonno, come la luce e i rumori. Quindi mascherine per gli occhi e tappi per le orecchie possono essere un rimedio utilissimo contro gli agenti disturbanti. Nei voli a lungo raggio è prevista la fornitura di coperte e cuscini. Non sempre sono in numero sufficiente, meglio imbarcarsi prima e richiedere subito l’equipaggiamento che ci spetta per la notte. Il cuscino è un elemento fondamentale per accogliere il sonno il più velocemente possibile. L’ideale è avvolgerlo intorno al collo dandogli una forma ad U, in modo da creare un valido sostegno per il collo, soprattutto se la posizione che siamo costretti ad assumere è abbastanza eretta.
Immagini: http://www.seatguru.com
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